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SAPA conquista la via della Seta: nasce a Shanghai il nuovo stabilimento dell'azienda campana
Ricorderai sicuramente la storia di Marco Polo.
Commerciante veneziano, fu uno dei più grandi viaggiatori di tutti i tempi. Nel 1271 partì insieme al padre e allo zio e, attraversando tutta l’Asia, raggiunsero il Catai dove Marco ottenne i favore del Kublai Kahn, divenendo poi suo ambasciatore e consigliere.
Quando partì aveva sì e no 15 anni, immagino fosse eccitato e spaventato allo stesso tempo, di certo aveva grandi sogni e qualcosa di unico da poter portare con sé: la sua storia.
Se ci pensi, ha dell’incredibile questa vicenda, soprattutto in relazione ai mezzi del tempo, eppure fu proprio Marco Polo a ispirare molti avventurieri tra cui lo stesso Colombo che, fino alla morte, rimase convinto di essere arrivato proprio in Asia.
Perché ti ho parlato di lui?
La connessione può sembrare scontata, se hai letto il titolo dell’articolo, te ne sarai reso conto subito.
SAPA ha firmato un accordo per l’acquisizione dell’80% di Selmat Shanghai, spostando i suoi confini verso Est.
Si tratta infatti del primo sito fuori dall’Europa che di fatto fungerà da ponte con l’Italia e l’Europa ma soprattutto si farà punto di riferimento per i car maker europei che già da tempo operano in Cina e – al tempo stesso – si aprirà a nuove collaborazioni con aziende coreane, cinesi, giapponesi.
Sai bene che il mercato orientale, in particolare nel nostro settore, rappresenta da sempre un’opportunità: Pechino ha infatti pianificato da tempo un forte sviluppo, in particolare nel settore elettrico.
Entro il 2025 infatti verranno prodotte da 2,5 a 5 milioni di vetture elettriche made in China, una sfida enorme, certo, ma che non ha senso osservare da lontano.
Se Marco Polo avesse raccontato il suo viaggio senza parteciparvi, probabilmente Il Milione sarebbe stato un gran libro ma posso scommettere che lui non sarebbe ricordato allo stesso modo.
Ho sempre pensato che il cambiamento fosse qualcosa di fastidioso, ma solo se subito: essere il cambiamento, invece, è tutta un’altra cosa. Farsi portatori di novità è un rischio che produce energia e questo Marco Polo lo sapeva bene.
Non siamo la prima azienda a compiere questo passo, tuttavia guardando a ritroso verso la nostra storia, mi sento sereno nel dire che si tratta di un momento importante che in qualche modo racconta un pezzetto della nostra storia.
Questo, forse, rende SAPA un unicum.
La nostra è un’azienda che nasce dalla provincia beneventana, da un’impresa artigianale a conduzione familiare.
Quando mio padre ha preso in mano l’azienda e ha deciso di trasformarla in quella che è oggi, così come la conosci, nello stesso momento ha deciso di non snaturarla.
Così è rimasta la mia famiglia a condurre l’azienda, così abbiamo scelto di restare in questo territorio non sempre facile e decentrato, rispetto alle grandi industrie del settore.
Rimanere fedeli a queste scelte e, al tempo stesso, vedere SAPA crescere è una soddisfazione doppia.
Ed è questo il motivo per cui pensare di poter arrivare in Cina e poter portare lì le nostre innovazioni significa per noi crescere non soltanto in grandezza ma anche in affidabilità, solidità: avere qualcosa da dire.
L’obiettivo è infatti quello di far conoscere il Metodo One-Shot® e le sue peculiari innovazioni che ben si sposano con gli obiettivi commerciali del mercato orientale.
Le ultime ricerche del Reparto di Ingegneria dell’Innovazione di SAPA, procedono infatti verso un’ottimizzazione dei processi produttivi e, allo stesso tempo, propongono l’utilizzo di nuovi materiali bio-compositi che possono rispondere alle esigenze del mercato zero waste, che richiede auto più leggere e meno inquinanti.
L’intero Metodo One-Shot® si basa sulla semplificazione del momento produttivo. Cosa che comporta dei risultati notevoli in termini di:
A oggi il Metodo One-Shot®, che è brevettato come il più veloce al mondo per produrre componenti auto, è utilizzato su cinque componenti già industrializzati: One-Shot® Window Frame, One-Shot® C Lower Pillar, One-Shot® Engine Beuaty Cover, One-Shot® A Pillar Bicolor, One-Shot® Aeroshield.
La vera rivoluzione, tuttavia, sta in realtà proprio nel metodo: One-Shot® non è un oggetto ma una modalità di produzione, uno stile, un modo di intendere l’auto, una filosofia.
Ogni componente può diventare One-Shot®.
L’attenzione a questo aspetto è testimoniata da altri due impegni firmati da SAPA.
Un nuovo stabilimento a Tychy, in Polonia e l’acquisizione di HCM Stampi s.r.l. che consentirà un controllo totale sul prodotto finale, attraverso una verticalizzazione del processo produttivo.
La possibilità di avere un settore interno che produce gli stampi dei componenti non solo riduce i tempi di progettazione, snellendo l’intero processo, ma garantisce un maggior controllo sulla catena di valore dei componenti stessi.
Credo fortemente che quando si parla di innovazione oggi, si debba intendere anche questo ossia la capacità di utilizzare il metodo tradizionale in un modo diverso.
Pensare One-Shot® per me è questo. Mi segui?
Certo, più che di traguardi, si tratta di nuove partenze. Marco Polo lasciò l’Italia da ragazzino, non sapendo cosa avrebbe trovato ma aperto verso le possibilità che il “Nuovo Mondo”, l’Oriente, racchiudeva in sé.
Di quel mondo divenne profondo conoscitore e ambasciatore, chissà che non si tratti di un comune destino.
Condivido con te l’articolo che il Sole 24 Ore ha dedicato all’acquisizione in Cina.
Buona lettura!
A presto.
Giovanni Affinita,
Executive Director e membro del Consiglio di Amministrazione di SAPA
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