Il nostro blog
Come nasce un'auto zero-waste
Domenica mattina, quotidiano e colazione al bar.
Un rito da onorare, soprattutto quando – dopo un inverno lunghissimo – l’estate inizia a regalare quelle giornate calde e lente che anticipano le ferie.
Il caffè è appena arrivato, assaporo per qualche attimo il profumo prima di berlo in un solo sorso, come piace fare a me. L’occhio mi cade su un articolo dove le parole Barbie e Lego mi riportano in pochi istanti alla mia infanzia.
Mi immergo nella lettura.
L’inizio è imponente: “mai più Barbie nè Lego”. Mi cattura.
Negli Stati Uniti il boom del movimento zero-waste ha colpito l’industria dei giocattoli che vale circa 89 miliardi di dollari, non proprio uno scherzo. Un movimento di genitori più sensibili a queste dinamiche ha infatti iniziato a proporre modalità di gioco alternative e a rifiutare oggetti di plastica, ad eccezione di quelli di seconda mano.
Il mio caffè continua a fumare, ho la mano sulla tazzina ma la mente corre troppo per gustarlo.
Effettivamente il settore dei giocattoli, oltre a utilizzare la plastica come primo materiale, deve fare i conti col fatto che i suoi prodotti sono per natura usa e getta: è normale che un bimbo abbandoni il suo passatempo per uno nuovo. Certo, se questo avviene per capriccio può essere evitato, ma sta nel processo naturale di crescita l’idea di cercare un gioco più adatto alla propria età, mano a mano che il bimbo cresce.
La domanda è già sulla punta della mia lingua, ci bevo sopra il caffè.
Non appena poso la tazzina, riesco a formularla meglio: la caffeina è entrata in circolo.
Toccherà anche al mondo dell’auto?
E quando?
Ma soprattutto: noi saremo pronti?
Insomma, è chiaro che qualcosa si stia muovendo, qualcosa di molto grosso.
La cosa che mi colpisce maggiormente non è l’argomento in sé, che già da diverso tempo sta interrogando anche me e la mia azienda, è piuttosto il rendermi conto che anche marchi storici e di successo stanno ripensando il proprio prodotto.
In qualche modo si stanno mettendo in discussione, segno di un cambiamento irreversibile.
L’articolo si conclude infatti citando alcuni degli impegni concreti che le più importanti imprese del settore hanno deciso di prendere: se Lego si impegna a mettere in commercio mattoncini sostenibili entro il 2030, Mattel ha già inserito istruzioni su come riciclare le componenti del giocattolo quando finisce di essere usato; Hasbro invece da quest’anno utilizzerà solo plastiche riciclate.
L’idea dunque è quella di mantenere il prodotto nella sua essenza e di lavorare solo ed esclusivamente sul materiale.
L’obiettivo è chiaro: non snaturare il prodotto prima di tutto e, in secondo luogo, non perdere la fiducia dei clienti affezionati.
Un’intuizione in cui mi ritrovo molto.
Anche SAPA infatti è specializzata nello stampaggio di componenti in plastica per il settore automotive: quello su cui lavoriamo da anni è l’alleggerimento dei componenti fin dalla fase progettuale.
In che modo lo facciamo?
Ci tengo a spiegartelo perché potrebbe davvero esserti molto d’aiuto.
Una prima soluzione che abbiamo trovato è il Metodo One-Shot®, forse ne hai già sentito parlare.
Si tratta del sistema attualmente più veloce al mondo per produrre componenti auto. In pratica ti garantisce alti standard qualitativi certificati con:
– meno peso
– meno tempo
– meno sprechi
Com’è possibile?
Andando a snellire i passaggi produttivi al massimo, arrivando in alcuni casi a dar vita al prodotto in un solo colpo di pressa, grazie a degli innovativi macchinari di stampaggio.
In questo modo il componente:
– risulta più leggero, perché progettato e realizzato con meno materiale quindi ti aiuta a esaudire le richieste del tuo capo;
– diventa più sostenibile , grazie all’utilizzo limitato di plastica e grazie a una concentrazione del lavoro in un’unica isola produttiva, restando in linea con gli standard di Horizon 2020;
– viene ultimato in un tempo più breve rispetto al metodo tradizionale, grazie all’ottimizzazione dell’intero processo, ossia ti evita i ritardi nella consegna, favorendo quella che noi chiamiamo “produttività infinita”.
Il Metodo One-Shot® per noi non è soltanto una soluzione comoda e rivoluzionaria ma una vera e propria filosofia di intendere il lavoro.
Ovviamente non è l’unica soluzione possibile nè la sola che utilizziamo.
Da circa un anno SAPA è impegnata nel progetto LIFE BIOBCOMPO che, in collaborazione con SOPHIA, CRF, FCA e con il sostegno dell’Unione Europea punta a ridurre le emissioni di CO2 dell’8% entro il 2021.
L’idea che sta alla base di questa ricerca è quella di sviluppare materiali a bassa densità termoplastica e di utilizzare fibre a basa biologica.
È opinione comune che una riduzione del 10% del peso del veicolo abbia il potenziale di risparmiare il 6% – 8% di consumo di carburante, e poiché l’oggetto più leggero ha bisogno di meno energia per essere accelerato rispetto a quelli pesanti, ovviamente i materiali leggeri offrono una migliore opportunità per migliorare risparmio di carburante del veicolo e riduzione delle emissioni di gas serra.
L’obiettivo di LIFE BIOBCOMPO non è solo quello di ridurre le emissioni dei veicoli, ma anche di realizzare la produzione di tali compositi leggeri a costi compatibili con i requisiti del cliente e assicurarsi che i nuovi materiali saranno completamente riciclabili alla fine del loro ciclo di vita.
Come ti accennavo prima, per me non si tratta di un argomento nuovo, ma di qualcosa che giorno dopo giorno diventa più urgente perché va a toccare molti ambiti della nostra vita e, proprio per questo, richiede un’attenzione a 360°.
Ti faccio un altro esempio: in SAPA abbiamo installato 10.000 m² di moduli di pannelli solari, suddivisi in 5 plant che corrispondono a circa 4.500 T di Co2 risparmiati.
Come ti dicevo prima, One-Shot® è una modalità di pensiero che abbraccia non soltanto diversi aspetti del nostro modo di lavorare ma è anche un’idea di mondo, in un certo senso.
Noi l’abbiamo fatta nostra e i risultati non hanno tardato ad arrivare: lo scorso novembre è stato presentato in anteprima mondiale all’IZB a Wolfsburg, riscuotendo l’attenzione e l’interesse degli addetti ai lavori e della stampa.
Sono convinto che oggi non possiamo esimerci dal penare il nostro lavoro in modo differente.
Di certo non si tratta di una sfida facile.
Questo però non significa che sia impossibile.
A presto,
Giovanni Affinita,
Executive Director e membro del Consiglio di Amministrazione di SAPA
Valutiamo insieme l’applicazione del metodo one-shot® al progetto su cui stai lavorando. compila il form che trovi di seguito, verrai contattato entro 24 ore!